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IL PRESIDENTE DELL'UNIONE DEL COROS SCRIVE AL BANCO DI SARDEGNA PER SCONGIURARE LA CHIUSURA DELLE FILIALI NEI PICCOLI CENTRI

Pubblicato il 21-03-2022
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Nei giorni scorsi è trapelata la notizia di queste imminenti chiusure, che interessano tra l’altro, anche due paesi dell’Unione del Coros, Cargeghe e Putifigari.

Questa mattina il Presidente dell’Unione dei Comuni del Coros Carlo Sotgiu, ha inviato, a nome di tutti i sindaci dell'Unione, una lettera al Presidente del consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna, esprimendo tutta la sua preoccupazione per l’ipotesi annunciata di chiudere diverse filiali del Banco di Sardegna nei comuni sardi. Nei giorni scorsi è trapelata la notizia di queste imminenti chiusure, che interessano tra l’altro, anche due paesi dell’Unione del Coros, Cargeghe e Putifigari. “Come comuni aderenti all’Unione- scrive il Presidente nonchè sindaco di Ploaghe nella sua missiva, - stigmatizziamo con forza questa decisione che riteniamo lesiva nei confronti delle piccole comunità che già da tempo soffrono per la riduzione di servizi essenziali come quello che le filiali garantiscono. Una decisione così importante non riguarda e non può riguardare solo i comuni direttamente interessati ma è un problema che riguarda l’intera comunità sarda”. Sono tanti i piccoli centri che negli ultimi anni lottano con tutti gli strumenti a disposizione per evitare fenomeni legati allo spopolamento cercando di garantire i servizi indispensabili per le comunità. Proprio questa mattina i sindaci dei comuni interessati dalle possibili chiusure, si sono riuniti a Cagliari nella sede dell’Anci, per dare un forte segnale di disaccordo e chiedere con forza che venga fermato il ridimensionamento delle filiali del Banco di Sardegna.

“Pur comprendendo le esigenze di riorganizzazione aziendale e i mutamenti legati all’avvento delle nuove tecnologie sul fronte dei rapporti fra cittadini e banche – continua il Presidente Sotgiu nella sua lettera- riteniamo che gli istituti, e il Banco di Sardegna in particolare, abbiano il dovere di garantire sui territori quella presenza fondamentale della quale i cittadini non possono fare a meno, considerato il momento storico delicatissimo che stiamo vivendo. Per questi motivi chiediamo che l’ipotesi di ridimensionamento del numero delle filiali venga immediatamente fermata e che si apra un proficuo dialogo con le istituzioni interessate.

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