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Chiesa Sant’Antonio Abate

La chiesetta di Sant’Antonio a differenza delle altre che sorgono nel centro storico si trova nell’agro di Florinas. E’ un edificio dalle forme semplici e modeste, ornata solo da archetti pensili e da un’apertura cruciforme sulla facciata, ritagliata sullo stesso asse del portale. La chiesa, in puro stile romanico con chiari influssi toscani, fu probabilmente realizzata tra la seconda metà dell’XI e il primo XII secolo. Si presenta absidata – leggermente tozza vista dal prospetto frontale – decorata ad archetti ciechi monolitici. Sulla sommità si erge una croce monolitica – di grossolana fattura. Sul prospetto meridionale si aprono due porte, di cui una ora murata, di piccole dimensioni e dal tipico disegno romanico. L’interno è voltato a botte, soluzione che nel XVII – XVIII secolo fu spesso adottata in sostituzione delle vecchie coperture lignee a capriata. All’interno custodisce un’acquasantiera del XVII secolo elaborata da lapicidi sardi che scolpirono nella conca in pietra motivi floreali. Di particolare interesse è la statua settecentesca di Sant’Antonio, intagliata e policromata, che presenta una mozzetta nera sotto la quale compare un rocchetto bianco adornato di fiorellini rossi e ai piedi del santo il maialetto, suo attributo peculiare. Sant’Antonio viene festeggiato il 17 gennaio di ogni anno. Attualmente l’edificio necessita di un intervento di riqualificazione con pulitura e consolidamento del materiale lapideo, il rifacimento dell’impianto elettrico e il restauro degli infissi. Il restauro della Chiesa di Sant’Antonio Abate ricade nel programma “Sardegna in cento Chiese” per cui è stato sottoscritto un apposito accordo fra RAS e CES. Si prevede di predisporre cartellonistica su progetto unitario e di aggiornare la scheda già presente del Sistema Informativo del patrimonio culturale. Coerentemente con quanto emerso in sede di pianificazione del Programma di sviluppo territoriale, la proposta ricade fra quelle che mirano intervenire su alcune delle chiese campestri presenti nel territorio del Coros e dell’Anglona nell’ipotesi di creare una rete di attrattori culturali e ambientali e valorizzarli in chiave turistica.

Fonte: Arte a Florinas Wally Paris – post fb unione coros