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Complesso archeologico s’Attentu

Il complesso nuragico di S’Attentu si trova a ovest del centro urbano di Tissi, all’interno di una vasta area di circa venti ettari, di proprietà comunale, oggetto di un’attività di rimboschimento. Il sito si estende sull’estremità occidentale di un altopiano calcareo, che degrada con ripidi pendici a sud ovest, dove a valle si trova una falda acquifera di notevole entità. Quest’ultima era di sicuro un elemento determinante per l’ubicazione del sito, insieme all’aspetto geomorfologico e alla vicinanza con la strada “A Turre Karalis”. Attualmente sul terreno, sono individuabili tracce costruttive che si estendono in una superficie di almeno diecimila metri quadri. Nel sito ci sono diverse strutture, per lo più di pianta quadrangolare, realizzate in opera sub quadrata, con blocchi di calcare di grandi dimensioni. Tali strutture, si elevano per un massimo di circa sessanta centimetri dal terreno e in alcuni casi, è leggibile il doppio paramento. Particolarità del sito, è la presenza di ampi tratti di cocciopesto in situ: ovvero di un impasto di calce, sabbia e frammenti di laterizio, che ha proprietà impermeabilizzanti e che veniva utilizzato nei rivestimenti delle vasche di balneazione degli edifici termali o di cisterne. Tutto ciò indurrebbe a ipotizzare la presenza di una di queste tipologie monumentali nell’area. Fra i materiali individuati in superficie, ci sono molti reperti fittili frammentari, relativi soprattutto a ceramiche da cucina e da mensa, nonché alcune macine e numerosi frammenti di dolia. La parte dell’area archeologica non oggetto del rimboschimento, è in parte delimitata da preesistenti muri a secco, ma tracce di strutture murarie appena affiornanti dal terreno, si individuano anche oltre la recinzione orientale. Lungo il tragitto di accesso al sito, circa trecento metri a nord est, si localizzano quattro tombe a fossa, scavate nel calcare: tre fosse sono parallele e orientate lungo l’asse nord/sud; mentre la quarta, trasversale, si dispone nell’asse est/ovest e si conserva solo parzialmente.

Fonte: Tissi Il territorio dalla preistoria al medioevo di Pina Maria Derudas